Io guardo. Io vedo: Senigallia "catturata" dagli smartphone
5 novembre 2013 | Senigallia | Società | C'è una "tribù", composta da adolescenti provenienti da Marocco, Tunisia, India, Perù che insieme stanno imparando a "vedere" ciò che li circonda e ad apprezzarne tutti i particolari. Sono i ragazzi, del Centro Interculturale Le Rondini di Senigallia e il
gruppo si chiama "Io guardo. Io vedo": 3 ragazze e 7 ragazzi che frequentano le scuole medie e superiori. S'incontrano due volte a settimana, il lunedì e il mercoledì dalle ore 17 alle ore 19. Sotto la guida di Stefania Scaradozzi, imparano ad approcciarsi alla fotografia utilizzando lo strumento in uso dalla maggior parte degli adolescenti: lo smartphone.
"Lo scopo - spiega la Scaradozzi - è capire la differenza tra guardare e vedere, riuscire a vedere i particolari anche apparentemente insignificanti della propria città, della propria vita, di ciò che ruota intorno ad ognuno di noi. Cerco di puntare l'attenzione sulla considerazione che la fotografia è quella "cosa" che ci permettere di fermare un momento importante, il "qui e ora" che altrimenti andrebbe perso, e non da ultimo, dimostrare che lo smartphone può essere utilizzato per fotografare cose belle. E dunque l'importante al momento non è la tecnica fotografica ma imparare a osservare la città ed il suo viverci dentro".
Un modo dunque per conoscere e "vedere" la città in cui si vive, catturarla, per sentirla giorno dopo giorno sempre meno sconosciuta. Ed è con questo spirito che la "tribù" una volta a settimana si aggira per le vie del centro armata di smartphone per catturare ognuno un attimo, un'immagine che verrà poi analizzato nell'incontro successivo.
Il laboratorio, che si concluderà il prossimo maggio, sta ottenendo un'ottima partecipazione e gli scatti migliori verranno selezionati per una mostra.
Il Centro Interculturale Le Rondini di Senigallia si arricchisce dunque di un nuovo laboratorio creativo che s'inserisce perfettamente negli obiettivi dell'interculturalità intesa come conoscenza, contatto e scambio tra culture, qualsiasi sia il loro tipo o livello di progresso, che con il loro intero patrimonio di tecniche, istituzioni, costumi, idee e credenze si mettono a confronto in un reciproco arricchimento del rispettivo bagaglio.
Il Centro, gestito da un responsabile e da un gruppo di volontari, si trova in Piazza Garibaldi 1 ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19.30.
gruppo si chiama "Io guardo. Io vedo": 3 ragazze e 7 ragazzi che frequentano le scuole medie e superiori. S'incontrano due volte a settimana, il lunedì e il mercoledì dalle ore 17 alle ore 19. Sotto la guida di Stefania Scaradozzi, imparano ad approcciarsi alla fotografia utilizzando lo strumento in uso dalla maggior parte degli adolescenti: lo smartphone.
"Lo scopo - spiega la Scaradozzi - è capire la differenza tra guardare e vedere, riuscire a vedere i particolari anche apparentemente insignificanti della propria città, della propria vita, di ciò che ruota intorno ad ognuno di noi. Cerco di puntare l'attenzione sulla considerazione che la fotografia è quella "cosa" che ci permettere di fermare un momento importante, il "qui e ora" che altrimenti andrebbe perso, e non da ultimo, dimostrare che lo smartphone può essere utilizzato per fotografare cose belle. E dunque l'importante al momento non è la tecnica fotografica ma imparare a osservare la città ed il suo viverci dentro".
Un modo dunque per conoscere e "vedere" la città in cui si vive, catturarla, per sentirla giorno dopo giorno sempre meno sconosciuta. Ed è con questo spirito che la "tribù" una volta a settimana si aggira per le vie del centro armata di smartphone per catturare ognuno un attimo, un'immagine che verrà poi analizzato nell'incontro successivo.
Il laboratorio, che si concluderà il prossimo maggio, sta ottenendo un'ottima partecipazione e gli scatti migliori verranno selezionati per una mostra.
Il Centro Interculturale Le Rondini di Senigallia si arricchisce dunque di un nuovo laboratorio creativo che s'inserisce perfettamente negli obiettivi dell'interculturalità intesa come conoscenza, contatto e scambio tra culture, qualsiasi sia il loro tipo o livello di progresso, che con il loro intero patrimonio di tecniche, istituzioni, costumi, idee e credenze si mettono a confronto in un reciproco arricchimento del rispettivo bagaglio.
Il Centro, gestito da un responsabile e da un gruppo di volontari, si trova in Piazza Garibaldi 1 ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19.30.
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